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La Storia della Festa del Soccorso

© La Festa del Soccorso 2011 - 2024

Le Origini del Culto

 

Il culto verso la Vergine del Soccorso ebbe inizio nel 1306 a Palermo, quando ad un Padre Agostiniano in punto di morte, apparve la Vergine Santissima, la quale avvicinatasi al suo letto lo guarì dal suo male. Il Padre chiese chi fosse per concedergli tale grazia, la Madonna gli chiese di predicare il miracolo ricevuto e che ella voleva essere chiamata la "Madre del Soccorso".

Da allora gli Agostiniani la onorarono con questo nome, si impegnarono a proporne il culto ed a collocare statue della Vergine nei loro monasteri.

Fu da questo loro impegno, che giunti a San Severo nell'anno 1514, edificarono il loro piccolo convento presso la chiesetta di San Pietro, non lontana dalla porta di Foggia.

E proprio in questa chiesa verso l'anno 1564, portarono dalla Sicilia la bella statua in legno della Madonna del Soccorso, che è quella che noi oggi veneriamo.

Data confermata anche dal Breve Pontificio del 10 Settembre 1857, documento conservato nell'Archivio dell'Arciconfraternita.

Nel 1652 il Papa Innocenzo X soppresse tutti i piccolo conventi, tra cui quello dei Padri Agostiniani, costretti a lasciare San Severo lasciando tutto ciò che avevano portato, anche la statua della Vergine.

Il culto per la Madonna del Soccorso, però, non si affievolì, dopo la dipartita dei Padri Agostiniani, dovettero badare al culto i fedeli fino al 1680, quando il Vescovo di San Severo, Felice De Matta, fece erigere una confraternita sotto il titolo della Vergine del Soccorso.

 

 

Antica Litografia di Maria SS. del Soccorso - La Storia della Festa del Soccorso
Antica Litografia di Maria SS. del Soccorso - La Storia della Festa del Soccorso

Le Processioni Penitenziali

 

Durante situazioni di calamità il simulacro di Maria SS. del Soccorso veniva trasportato in processione in forma penitenziale ed esposto in Cattedrale alla pubblica Venerazione, dove si radunava il popolo sanseverese in preghiera, un popolo, formato in maggior parte da agricoltori, che invocava la protezione dei campi e la pioggia, durante periodi di siccità o di gelo.

Frequenti sono le processioni verso i campi, nel 1737 insieme ai simulacri di San Rocco e Sant'Onofrio si raggiunse la chiesetta della Madonna dell'Oliveto, posta sulla via di Foggia, mentre nel 1761 verso il convento di Stignano sulla via di San Marco.

Quest'ultima processione fu seguita da una intensa pioggia che salvò il raccolto dalla siccità. Nel 1767 e nel 1774 ci furono ulteriori processioni penitenziali seguite sempre da abbondanti piogge.​​

Nel 1799 Il simulacro fu anche testimone degli eccidi seguenti la rivoluzione giacobina quando fu portato in processione per la città per scopi politici.

Dal 1811 le processioni in onore di Maria SS. del Soccorso furono celebrate, con cadenza annuale la Domenica in Albis (cioè la Domenica che segue la Pasqua) e non più solo in momenti di calamità, rafforzando il legame devozionale coll’intera popolazione oltre che coi lavoratori dei campi.

Quella del 21 Aprile 1811 può quindi essere considerata la prima festa in onore della Madonna del Soccorso che vide il Simulacro della Vergine condotto solennemente in Processione lungo tutto il giro interno.

La devozione verso la Madonna del Soccorso cresceva e con essa anche il desiderio dei sanseveresi di renderle omaggio, infatti iniziarono a ricorrere a lei anche per problemi diversi da calamità naturali e carestie.

Nell'Aprile del 1837 l'epidemia di Colera proveniente dell'Asia arrivò fino a San Severo. Di fronte a questa malattia sconosciuta ed incurabile il popolo sanseverese si raccoglieva a pregare ai piedi della Vergine per implorare protezione. Ci fu anche una processione con la Madonna del Soccorso e la statua di San Rocco per porre fine a lutti e sofferenze. ​

Durante gli anni che seguirono, il simulacro della Madonna fu esposto in Cattedrale, nel 1865, per la seconda ondata di Colera, mentre nel 1876 per una prolungata siccità si scelse di portare in processione la Vergine per tutto il giro esterno, recitando il rosario, con la partecipazione del Vescovo, di tutto il Clero e di tutte le confraternite. Terminata la processione, la siccità terminò e l'acqua cadde abbondantemente per quattro giorni. Questa fu l’ultima processione penitenziale con la statua della Madonna del Soccorso.

Antica Litografia di Maria SS. del Soccorso - La Storia della Festa del SoccorsoAntica Litografia di Maria SS. del Soccorso - La Storia della Festa del SoccorsoAntica Litografia di Maria SS. del Soccorso - La Storia della Festa del Soccorso

La Patrona di San Severo

 

Nel 1852 la Confraternita ottenne dal Vescovo l’autorizzazione di festeggiare la Madonna del Soccorso la prima Domenica di Maggio, portandola in processione, per la prima volta, con il simulacro di San Severo Vescovo, al tempo, Patrono della città di San Severo, ma con il seguire degli anni il desiderio dei sanseveresi di magnificare sempre più il culto della Vergine del Soccorso crebbe a tal punto da volerla come Patrona della Città

Fu Matteo Mascia, priore dell'Arciconfraternita, a presentare nel 1856 una petizione al Comune di San Severo affinché riconoscesse che la devozione verso la Madonna del Soccorso era sentita da tutta la cittadinanza e chiese di intercedere con il Santo Padre, Pio IX, affinché la Madonna del Soccorso potesse essere dichiarata Patrona di San Severo.

Così il 10 Settembre del 1857, con Decreto della Sacra Congregazione dei Riti, la Vergine del Soccorso veniva dichiarata Patrona Principale della Città di San Severo e la sua festa liturgica fu spostata dalla Domenica in albi al Sabato precedente la prima Domenica di Maggio.

Prima del Settecento, l’unica festa patronale era quella di San Severino Abate, principale Patrono, Protettore e Difensore della città e della diocesi, successivamente nel primo settecento si diffuse il culto di San Severo Vescovo, con conseguenti festeggiamenti patronali. I festeggiamenti di  Maggio diventarono quindi, quelli patronali per eccellenza, trasformando quella che era la festa patronale di San Severo Vescovo nella "Festa del Soccorso". 

La festa del 1858 viene invece descritta dagli storici dell'epoca di una pomposità eccezionale, essendo la prima con la Madonna del Soccorso, Patrona di San Severo. Si festeggiò il sabato procedente la prima domenica di Maggio, dal 29 aprile al 2 maggio, e ci fu una partecipazione sentita di tutta la popolazione. Il primo giorno, salutato da spari, la statua della Madonna fu portata nella Cattedrale, per l’occasione abbellita all’esterno da «dipinti trasparenti» e coll’interno «magnificamente addobbato, fiammeggiante di numerose lampade».

Il simulacro fu posto «su di un Trono sfoggiante di arazzi e di ceri».

Il 30 aprile, ancora annunciato da botti, la città brillò delle luci delle luminarie. Il giorno seguente, nuova festa liturgica della patrona, si distinse per «lo sparo più frequente e prolungato di masti e di artificiali batterie, la celebrazione di numerose Messe, il Pontificale dell’Eccellentissimo Vescovo assistito da tutto il Clero, e reso più augusto dalla Tribuna istrumentale ed orale, e la Panegirica Orazione».

Il 2 maggio, infine, la statua della Vergine fu portata in Processione, con a sinistra quella di San Severo e preceduta da 22 simulacri di santi; parteciparono le confraternite, i seminaristi, il clero, il vescovo e le autorità. Sul programma si legge: «Nel corso che farà il religioso corteo le prodigiose Statue di Nostra principal Padrona Maria Vergine, e del Nostro Protettore poseranno sopra due altari predisposti sino a che la grata pietà sciolga il voto delle oblazioni, e si consumino i preparati fuochi artificiali», ossia le batterie, segno di gioia e offerta votiva per la Vergine e i santi. 

Il giorno seguente la statua della Madonna fece ritorno nella sua chiesa ponendo fine alla prima Festa del Soccorso

Dalla descrizione è possibile notare alcune differenze importanti tra la festa di fine ottocento ed i festeggiamenti moderni, a partire dalla data. Anticamente si festeggiava la prima Domenica di Maggio e non la terza, ed il solenne novenario si svolgeva presso la chiesa di Sant’Agostino. Successivamente fu spostato in Cattedrale per ragioni di spazio, data la grande partecipazione della popolazione. Anche la processione si svolgeva in modo completamente diverso. Infatti si percorreva solo il giro interno e ad ogni porta della città, veniva fatta una deviazione sul giro esterno dove la Madonna benediceva il popolo e i campi e veniva incendiata una batteria.

Poi l’itinerario nel tempo passò definitivamente al giro esterno.

Si nota anche che durante la Processione il simulacro di San Severo Vescovo era alla sinistra di quello della Vergine del Soccorso. Non era presente quello di San Severino Abate, introdotto solo nel 1908 dopo la riconferma del Patronato.

Nella Processione Patronale di Maggio la sua statua prese il posto alla sinistra della Madonna, passando quella di San Severo alla destra. Col tempo la festa ha cambiato data, passando dalla prima alla terza Domenica di Maggio.

Antica Processione di Maria SS. del Soccorso - La Storia della Festa del Soccorso
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La Festa negli anni trenta

 

Da un giornale dell'epoca si ha una testimonianza di come si svolse la Festa Patronale nel 1934, nei giorni del 12 - 13 - 14 Maggio.

Il sabato vi fu la Messa Solenne con grande orchestra e con cantori di Napoli, diretti dal M° Michele Manno, mentre sia la Domenica che il Lunedì della Festa, si esibiva in Piazza Municipio l'altro maestro di musica, Michele Nozzetti, con la scuola musicale cittadina di strumenti ad arco.

Il Commissario del Dopolavoro Comunale Dott. Mario Savino ed il Vice Commissario Sig. Luigi Biccari, istituivano premi per i migliori addobbi ed illuminazioni di balconi, negozi, e cosa alquanto caratteristica, premi per le cantine pubbliche e private che mettevano in vendita le migliori qualità di vino sanseverese.

La città quindi era tutta in gara per la migliore riuscita della festa stessa, non meravigliano per cui, fotografia dell'epoca sulle quali si notano sontuosi addobbi dei balconi con coperta di seta pregevolissime, illuminazioni elettriche dei balconi stessi e lunghe ghirlande di alloro che adornavano intere vie.

Nel pomeriggio del sabato della Festa, ogni chiesa mandava statue di Santi alla Cattedrale, i quali si esponevano ai lati della navata centrale, tra fiori e ceri, e tutto questo era chiamato dai fedeli: il Paradiso.

In processione la statua della Vergine era affiancata da San Severo e San Severino e preceduta dalle statue dei quattro Angeli e dagli altri Santi, dal Clero, dal Vescovo e dalle Verginelle, bambine vestite di bianco con gioielli attaccati all'abito.

Seguivano la Processione le Autorità Civili con il Labaro del Comune di San Severo e le Bande Musicali.

Vi è stata sempre abitudine tra i sanseveresi, indossare il giorno della Festa Patronale, abiti nuovi. Anticamente seguivano la Processione della Vergine del Soccorso anche le Carrozze, con cavalli bardati a festa. Si legge anche che durante la Processione della Festa del Soccorso, si spararono le tradizionali batterie ad ogni angolo di strada, in onore di Maria SS. del Soccorso, ed i sanseveresi al seguito a pochi metri di distanza dagli scoppi.

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L'Incoronazione di Maria SS. del Soccorso

 

L'anno 1937 fu caratterizzato da un avvenimento eccezionale e memorabile per la storia della nostra San Severo: l'Incoronazione della Madonna del Soccorso.

Fu Mons. Emanuele Merra, Vescovo di San Severo, a proporre l'idea di incoronare la Vergine del Soccorso con Corona Aurea, ma purtroppo non poté portare a termine il suo intendo.

Mons. Oronzo Durante, Vescovo di San Severo, e il Priore del Santuario, Francesco Mascia, coltivarono amorevolmente questa idea e la portarono avanti, con la collaborazione di tutta la cittadinanza, fino alla sua realizzazione che avvenne il giorno 8 Maggio del 1937.

Era Podestà di San Severo, Michele Di Lembo.

Il lavoro fu eseguito dalla ditta dei Fratelli Tavani di Roma, che tempestatarono di gemme preziose le corone d’oro realizzate a fine Ottocento.

Le gemme furono offerte dalle Signore della Città, che si erano riunite per l'occasione in Comitato Femminile, presieduto dalla Sig.ra Wanda Di Lembo Gervasio, moglie del Podestà dell'epoca.

I festeggiamenti per l'Incoronazione, iniziarono il giovedì 29 Aprile 1937 con il trasporto delle statue della Vergine del Soccorso e San Severino Abate, in Cattedrale, dove era stato approntato un bell'apparato con un trono per la Vergine del Soccorso, in stile gotico. Iniziò il Novenario.

Il Sabato 8 Maggio del 1937 la Madonna fu portata in processione, con una ghirlanda di fiori sul capo, ghirlanda di una forma tale da assomigliare ad una corona, così pure il Bambino Gesù.

La Vergine fu trasportata processionalmente in Piazza Luigi Zuppetta (dal 1952 chiamata Piazza Incoronazione) dove era stato approntato un palco, con su un altare dove poi fu adagiata la Statua della Vergine del Soccorso. Presero parte a questa Processione: San Sabino di Torremaggiore, San Primiano di Lesina, che insieme a San Severino Abate furono posti a destra del Palco, mentre a sinistra del palco, per tutta la funzione sacra, rimasero, San Placido di Poggio Imperiale, San Paolo di San Paolo di Civitate e il nostro San Severo Vescovo della Cattedrale.

Dopo la Santa Messa, celebrata ai piedi della Vergine, Mons. Oronzo Durante, benedisse le Corone e volle avere il privilegio di compiere con le proprie mani il Sacro Rito dell'Incoronazione.

Per l'occasione fu composto l'Inno dell'Incoronazione dal Rev. Mons. Biagio Verghetti e musicato dal Maestro D. Cesare Franco.

Dopo la Cerimonia dell'Incoronazione la Vergine del Soccorso fu trasportata processionalmente in Cattedrale.

I festeggiamenti che seguirono, si protrassero per diversi giorni, tra funzioni religiose, bande, fuochi pirotecnici e musiche sacre.

La mattina del Sabato 15 Maggio 1937 alle ore 10, fu celebrato il Solenne Pontificale in Cattedrale da Sue. Em. il Cardinale Caccia Dominioni e molti Vescovi delle città vicine. La mattina della Domenica 16 Maggio 1937, la Madonna del Soccorso, Incoronata,

fu portata in processione insieme ad un elevato numero di Santi. Allietarono i festeggiamenti ben cinque bande musicali : Foggia, Mottola, Sogliano, Squinzano e Taranto.

Le illuminazioni per la festa furono opera della ditta sanseverese Fratello Antonio che illuminò tutto il giro esterno, i campanili e la facciata della Cattedrale.

Il 7 Maggio 1951 il Comune di San Severo cambiava la denominazione di Piazza Luigi Zuppetta in Piazza dell'Incoronazione di Maria SS. del Soccorso con modifica effettiva dal 1° maggio 1952, come recita una lapide commemorativa posta proprio in piazza.

Per l'occasione, si tenne una bella cerimonia con i simulacri di San Severo, San Severino e della Madonna del Soccorso.

 

 

Corone di Maria SS. del Soccorso - La Storia della Festa del Soccorso
Incoronazione di Maria SS. del Soccorso - La Storia della Festa del SoccorsoIncoronazione di Maria SS. del Soccorso - La Storia della Festa del SoccorsoIncoronazione di Maria SS. del Soccorso - La Storia della Festa del Soccorso

Il centenario del Patronato

 

Nel 1957 ricorreva il Primo Centenario della Proclamazione della Vergine del Soccorso a Patrona di San Severo.

In questo anno fu inaugurato in Piazza Incoronazione un monumento di marmo bianco di Carrara raffigurante la Vergine del Soccorso, monumento fatto fare a proprie spese dalla Sig.na Teresa Masselli.

La statua della Madonna del Soccorso fu scolpita in pregevole marmo bianco di Carrara dall'artista Pietro Tagliazucchi di Carrara, mentre il progetto della recinzione in ferro battuto e del basamento fu disegnato dal geom. Giuseppe Greco di San Severo.

La recinzione originale nel tempo fu sostituita.

Lo stesso anno la Chiesa del Soccorso veniva elevata a Santuario.

Mentre nel 1961 gli artigiani di San Severo, a proprie spese, posero davanti a questo monumento, una bella lampada di bronzo.

Il 17 Ottobre 1963, su iniziativa di Mons. Valentino Vailati, nostro Vescovo, la Sacra Congregazione dei Riti spostò la Festa Liturgica della Patrona dal Sabato precedente la festa esterna, all'8 Maggio, anniversario dell'Incoronazione.

Il Furto delle Corone

 

Il giorno 8 Maggio 1985 un giornale locala riportava in prima pagina:

«Scandaloso, di notte rubano l'oro della Madonna. Vandali notturni, sciacalli della notte, hanno trafugato nella nostra Cattedrale alcuni aurei doni, di cui il Simulacro della Nostra Patrona, la Vergine del Soccorso, si adornava. I doni, voti dei fedeli e ringraziamenti per grazie ricevute, dalla nostra Celeste Patrona, mai erano stati oggetto di cupidigia di ladri».

Qualche giorno dopo, l'11 Maggio 1985, lo stesso giornale riportava: «Val la pena comunque di precisare ancora che il furto è di modesta entità, ma che di contro è oltremodo grave sul piano morale».

Le Corone rubate non furono più ritrovate.

Dopo il furto, la Madonna portò sul capo una ghirlanda di fiori, così pure il Bambino Gesù fino al 19 Maggio 1985, giorno della Festa Patronale, in quel giorno la Madonna del Soccorso fu portata in processione con la corona di oro e gemme, quella dell'Incoronazione del 1937.

Il 20 Maggio del 1985, subito dopo la festa, nel Santuario, furono poste sul capo della Vergine del Soccorso e del Bambino, le corone della Madonna della Sanità di Croce Santa, in metallo bianco.

Il giorno 8 Maggio del 1986 la Madonna fu incoronata con le nuove corone nella Cattedrale di San Severo da S.Ecc. Mons. Carmelo Cassati.

Le Corone di quest'ultima Incoronazione furono eseguite dalla ditta Tavani di Roma. 

Successivamente il Comitato Feste Patronali fece fare ancora altre corone in argento dorato, corone che sono state offerte da una famiglia sanseverese che preferisce conservare l'anonimato, e commissionate alla ditta Serpone di Napoli.

Queste ultime, furono successivamente trafugate la notte tra il 26 e 27 Maggio 2015, in Santuario, al termine dei Festeggiamenti annuali, prima di ricollocare il Simulacro nella nicchia, mentre si trovava ancora sull'altare per la chiusura del mese Mariano.

I ladri si sono calati con delle corde da uno dei finestroni posizionati nella parte sinistra del santuario sfruttando l’accesso dai tetti di alcune abitazioni disabitate di via Soccorso.

Dopo aver rotto il vetro del finestrone in direzione del simulacro dell'Angelo Raffaele i malfattori hanno girato una delle telecamere di videosorveglianza per non essere inquadrati e si sono calati all’interno. Il suono dell’allarme ha lasciato poco tempo ai ladri di agire che si sono indirizzati direttamente verso il Simulacro.

 

Il Papa a San Severo

 

Il giorno Venerdì 8 Maggio 1987 si svolsero le Solenni Celebrazioni del 50° Anniversaio dell'Incoronazione della Madonna del Soccorso. La Solenne Celebrazione Eucaristica, tenutasi in Piazza Incoronazione, fu presieduta da Sua Em.za Cardinale Giuseppe Caprio con la partecipazione di Mons. Carmelo Cassati, nostro Vescovo e di tutto il Clero della città e Diocesi, intervennero anche le statue dei Santi Patroni dei comuni della Diocesi.

Il giorno Lunedì 25 Maggio 1987, il Santo Padre Giovanni Paolo II pellegrino in terra di Capitanata, a San Severo ha celebrato la Santa Messa alla presenza del Simulacro di Maria SS. del Soccorso, nella piazza retrostante la Chiesa Madonna della Divina Provvidenza.

Si è trattò di un evento eccezionale, perché mai prima di allora un Pontefice di Santa Romana Chiesa aveva compiuto una tappa nella nostra città. Quasi sessantamila persone provenienti dai paesi della Diocesi si sono riuniti in Piazza Castellana (attualmente Piazza del Papa) per assistere alla Santa Messa presieduta da Giovanni Paolo II.

Il Papa, proveniente in elicottero da Foggia, atterrò nel campo sportivo del rione Castellana accolto dall’allora Sindaco, avv. Michele Santarelli, dall’allora Vescovo della Diocesi, Mons. Carmelo Cassati, dal Prefetto di Foggia, Mario Paxi e dal viceprefetto Vincenzo D’Agostino.

Il Papa percorse nella papamobile il tragitto che lo condusse al luogo preparato per la celebrazione della Santa Messa, tra due ali di folla festante che sventolavano le bandierine del Vaticano. Giunto sul piazzale, Giovanni Paolo II si diresse nella Chiesa “Madonna della Divina Provvidenza”, ove dopo aver sostato davanti al Tabernacolo e indossato i paramenti liturgici, ha firmato una Preghiera composta in onore della Madonna del Soccorso, accanto a Don Franco Manzari, Mons. Vincenzo Prattichizzo, Don Salvatore Camillo e Don Dario Faienza. Accompagnato dal cerimoniere delle celebrazioni pontificie, Mons. Piero Marini, il Papa si dirige verso l’altare per la celebrazione dell’Eucarestia.

Riceve poi il saluto di Mons. Carmelo Cassati, allora Vescovo della Diocesi di San Severo, il quale ricorda il legame tra San Severo e la Polonia, allorchè Mons. Germanico Malaspina è stato nunzio apostolico in terra polacca e soprattutto il grande amore di Giovanni Paolo II per la Madonna Nera di Częstochowa.

L’omelia di Giovanni Paolo II fu incentrata sulla figura di Maria alle nozze di Cana.

Al termine della messa Papa Wojtyla ha rivolto un messaggio di congedo alla popolazione di San Severo che vogliamo riportare: «Voglio ringraziare prima di tutto la nostra sorella pioggia, che ci ha preparato, cadendo di notte, una mattinata tanto fresca, lasciando al momento di incominciare la nostra celebrazione eucaristica il posto al sole. Voglio ringraziare anche il Vescovo della vostra diocesi, che fu vostro pastore quattro secoli fa, il Nunzio Malaspina, che ha fatto tanto bene la sua missione nella mia patria alla fine del secolo XVI e all’inizio del XVII. Voglio ringraziare tutti voi per la vostra presenza così numerosa, tutti i partecipanti a questa celebrazione liturgica, tutti quelli che hanno contribuito in modo diverso alla riuscita della nostra assemblea in cui doveva esprimersi l’unità del corpo mistico di Cristo. Ringrazio tutti per questo, ciascuno e ciascuna di voi e tutta la vostra comunità diocesana guidata dal vostro carissimo pastore. Il mio ringraziamento va alla corale che ci ha guidato con i canti: sappiamo bene che già sant’Agostino ha detto “Qui cantat bis orat”, allora, grazie al canto, abbiamo pregato due volte. Sono molto lieto di essere qui e saluto di cuore tutti i cittadini di questa città e tutti i fedeli di questa Chiesa particolare, sacerdoti, religiosi, religiose, le famiglie, i giovani, i bambini, gli anziani e i malati qui presenti. Vi lascio, come il piccolo Bambino Gesù, nelle braccia della vostra Madre, “Madre del perpetuo soccorso”».

Ora a perpetuo ricordo al centro della Piazza del Papa troneggia una effige bronzea di Giovanni Paolo II del compianto scultore Alessandro Sernia.

In foto la preghiera alla Vergine del Soccorso con la firma del Papa.

Testi ed immagini tratti dal libro "Cenni Storici sulla Devozione per la Vergine del Soccorso", dall'archivio personale sig. Enrico Maggio e con integrazioni a cura dello staff e contenuti web. 

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