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DAL 17 AL 20 MAGGIO 2025
A SAN SEVERO (FG)
© La Festa del Soccorso 2011 - 2025
dal 1857
la festa patronale
della città di San Severo
LA STORIA
DELLA FESTA
DEL SOCCORSO
I Furti delle Corone
Il giorno 8 maggio 1985, una notizia sconvolgente scosse la quiete della città e il cuore devoto del popolo sanseverese. Un giornale locale, con toni indignati e carichi di dolore, apriva la prima pagina con un titolo che ancora oggi riecheggia nella memoria collettiva:
«Scandaloso: di notte rubano l’oro della Madonna. Vandali notturni, sciacalli della notte, hanno trafugato nella nostra Cattedrale alcuni aurei doni, di cui il Simulacro della nostra Patrona, la Vergine del Soccorso, si adornava. I doni, voti dei fedeli e ringraziamenti per grazie ricevute, dalla nostra Celeste Patrona, mai erano stati oggetto di cupidigia di ladri.»
Quello che fu definito un sacrilegio notturno, colpì non tanto nel valore materiale, quanto nel significato spirituale: i gioielli sottratti erano voti d’amore, pegni di riconoscenza, promesse di anime che avevano ricevuto conforto e miracoli. Non erano semplici ornamenti, ma testimonianze di fede, offerte umili e preziose da parte di generazioni di devoti.
Qualche giorno dopo, l’11 maggio, lo stesso giornale tornava a parlare dell’accaduto:
«Val la pena comunque di precisare ancora che il furto è di modesta entità, ma che di contro è oltremodo grave sul piano morale.»
Le corone rubate non furono mai ritrovate.
Dopo il furto, la Madonna del Soccorso fu esposta e portata in processione con una ghirlanda di fiori sul capo, così come il Bambino Gesù, segno di continuità nella dolcezza, nonostante l’oltraggio.
Fu solo il 19 maggio 1985, giorno della Festa Patronale, che la Vergine tornò a splendere nella sua maestà, portando sul capo la corona d’oro e gemme dell’Incoronazione del 1937.
Il giorno successivo, 20 maggio 1985, in un gesto di profonda devozione e simbolica riparazione, furono collocate sul capo della Madonna e del Bambino le corone in metallo bianco della Madonna della Sanità di Croce Santa, un prestito fraterno e sacro.
Il 8 maggio 1986, nella Cattedrale di San Severo, Sua Eccellenza Mons. Carmelo Cassati incoronò solennemente la Vergine con nuove corone, forgiate ancora una volta dalla celebre ditta Tavani di Roma, legata per tradizione all’arte sacra della città.
Nel tempo, altre corone in argento dorato vennero commissionate dal Comitato Feste Patronali, offerte da una famiglia sanseverese che volle rimanere anonima, e realizzate dalla ditta Serpone di Napoli. Queste corone, simboli rinnovati di amore e venerazione, furono a loro volta oggetto di un nuovo furto.
Nella notte tra il 26 e il 27 maggio 2015, al termine dei festeggiamenti annuali e mentre il simulacro si trovava ancora sull’altare per la chiusura del mese mariano, ignoti ladri si introdussero nel Santuario della Madonna del Soccorso e trafugarono le nuove corone in argento dorato.
I malviventi si calarono con corde da uno dei finestroni laterali dell’edificio sacro, accedendo dai tetti di abitazioni disabitate di via Soccorso. Dopo aver frantumato un vetro in corrispondenza del simulacro dell’Angelo Raffaele, diressero una delle telecamere di sorveglianza altrove, per agire indisturbati.
L’allarme, fortunatamente attivo, li costrinse a una rapida azione: ma bastò loro poco tempo per compiere l’ennesimo atto di violazione profonda, dirigendosi direttamente verso il Simulacro della Madonna, sfregiando ancora una volta il cuore della devozione cittadina.
Nonostante le ferite inferte da mani sacrileghe, la devozione verso la Madonna del Soccorso è rimasta incrollabile, viva, ardente.
Se le corone possono essere sottratte, mai potrà esserlo la corona invisibile che il popolo le pone ogni giorno: fatta di fede, amore, lacrime, sorrisi, e candele accese nella penombra delle chiese.
Perché nessun furto, per quanto ignobile, potrà mai spegnere la luce che Maria Santissima del Soccorso ha acceso e custodisce nel cuore di ogni sanseverese.