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DAL 17 AL 20 MAGGIO 2025
A SAN SEVERO (FG)
© La Festa del Soccorso 2011 - 2025
dal 1857
la festa patronale
della città di San Severo
LA STORIA
DELLA FESTA
DEL SOCCORSO
La Patrona di San Severo
Nel fervore della metà dell’Ottocento, la devozione del popolo sanseverese nei confronti della Madonna del Soccorso aveva ormai raggiunto vette di straordinaria intensità.
Nel 1852, la Venerabile Arciconfraternita ottenne dal Vescovo l’autorizzazione a celebrare solennemente la Vergine, portandone il simulacro in processione la prima domenica di maggio, affiancandolo, per la prima volta, a quello di San Severo Vescovo, all’epoca riconosciuto come Patrono della Città.
Col passare degli anni, però, l’affetto viscerale della cittadinanza verso la Madonna del Soccorso si trasformò in un desiderio collettivo: proclamarla Patrona della città intera, quale custode amorosa e celeste protettrice del popolo.
Fu Matteo Mascia, Priore dell’Arciconfraternita, a farsi interprete di questo sentimento profondo. Nel 1856, egli sottopose al Comune di San Severo una petizione affinché si riconoscesse ufficialmente la centralità del culto mariano nel cuore della comunità, chiedendo al contempo di intercedere presso Sua Santità Pio IX per l’ottenimento del Patronato.
La richiesta fu accolta con benevolenza, e il 10 settembre 1857, la Sacra Congregazione dei Riti, mediante apposito Decreto, proclamò Maria Santissima del Soccorso Patrona Principale della Città di San Severo. Contestualmente, la sua festa liturgica fu stabilita al sabato precedente la prima domenica di maggio, spostandosi dalla storica Domenica in Albis.
La prima festa patronale in onore della Madonna del Soccorso, celebrata dal 29 aprile al 2 maggio 1858, fu descritta dagli storici dell’epoca come di eccezionale magnificenza.
Il 29 aprile, la statua fu traslata in Cattedrale, accolta da spari festosi e da un popolo in festa. L’edificio sacro era sontuosamente decorato: l’esterno ornato da “dipinti trasparenti”, l’interno illuminato da miriadi di lampade e addobbato con fasto.
Il simulacro fu collocato su un trono impreziosito da arazzi e ceri, quasi a rievocare le glorie celesti che si riflettevano nella devozione terrena.
Il 30 aprile, la città risplendeva di luminarie, mentre l’annuncio della festa era accompagnato da botti e fuochi.
Il 1º maggio, giorno della solennità liturgica, fu contraddistinto da un tripudio di celebrazioni: lo sparo prolungato di “masti” e batterie pirotecniche, la celebrazione di numerose Messe, il Pontificale solenne dell’Eccellentissimo Vescovo, impreziosito da tribune strumentali e cori, e la Panegirica Orazione.
Il 2 maggio, si tenne la maestosa Processione: la statua della Madonna del Soccorso fu affiancata da quella di San Severo Vescovo e preceduta da ben 22 simulacri di santi.
Un lungo corteo religioso si snodò per le vie cittadine, accompagnato dalle Confraternite, dal Clero, dai Seminaristi, dalle Autorità civili e religiose.
Il programma prevedeva che, lungo il percorso, la Madonna e San Severo si soffermassero su due altari predisposti, affinché il popolo potesse sciogliere i propri voti con offerte e accensione delle batterie pirotecniche: gesto simbolico e votivo, espressione di gioia e rendimento di grazie.
Il giorno seguente, il simulacro fece ritorno nella sua chiesa, segnando la conclusione della prima, storica Festa del Soccorso celebrata sotto il titolo di Patrona della città.