C’è un momento, durante il lungo cammino verso la Festa, che più di altri racchiude il senso profondo della devozione popolare: è l’ingresso in Cattedrale.
Ieri sera, al termine della processione, la Madonna del Soccorso e San Severino Abate hanno fatto il loro ingresso in Cattedrale. Ad attenderli, il simulacro di San Severo Vescovo. Una scena densa di significato: i Santi Patroni riuniti sotto lo stesso tetto, mentre il popolo, fuori e dentro la chiesa, osservava in silenzio, col fiato sospeso e gli occhi lucidi.
Il corteo ha percorso le vie del centro con compostezza e profonda partecipazione. Per un breve istante, una pioggia leggera ha bagnato il selciato, quasi a voler benedire quel passaggio. Ma nulla ha turbato la solennità del momento. San Severo ha dimostrato, ancora una volta, la sua forza: quella della fede semplice, condivisa, incrollabile.
Una volta in Cattedrale, i simulacri sono stati intronizzati sull’addobbo curato dal maestro Luigi Fantetti. Un’opera elegante, rispettosa della tradizione, che ha saputo esaltare la bellezza dei simulacri senza mai sovrastarli.
Ora la città si raccoglie intorno ai suoi Santi, in attesa della settimana più attesa dell’anno. E questo passaggio – così denso di grazia – resterà nei cuori come uno dei momenti più autentici di questa lunga, meravigliosa attesa.
